durante l'inverno, quest'inverno anomalo, le margherite hanno continuato a fare fiori...
ma certo adesso...
la compagnia è migliorata! Che festa ;-))
giovedì 17 aprile 2014
ieri sera...
dalla finestra della mia camera...
perchè ogni tanto è bello incorniciare quello in cui sei immerso, quando non c'è tempo per la contemplazione... :-))
perchè ogni tanto è bello incorniciare quello in cui sei immerso, quando non c'è tempo per la contemplazione... :-))
Ubicazione:
01038 Soriano Nel Cimino VT, Italia
mercoledì 16 aprile 2014
le more....
e pensare che quando le ho piantate, l'anno scorso, erano delle nanette e non hanno fatto neanche un fiore...
oggi invece...
oggi invece...
erba
erba alta...
si un po' altina, decisamente troppa per il decespugliatore (ho provato... non è cosa...)
vediamo se con questa nuova macchinetta va.... va va... ho già provato :-))
si un po' altina, decisamente troppa per il decespugliatore (ho provato... non è cosa...)
vediamo se con questa nuova macchinetta va.... va va... ho già provato :-))
sfida all'OK CORRAL...
tieni duro macchinetta.... ce la faremo!!!
martedì 15 aprile 2014
Santa Maria sopra Minerva...
a Roma non mancano certo le chiese, 900 secondo Wiki, anche se a me ne risultano meno, molte meno, ma il numero è relativo, perchè la concentrazione è comunque impressionante, se si pensa che a volte le trovi a poche decine di metri l'una dall'altra.... diciamo, per semplificare e senza entrare nella materia degli ordini religiosi, che il culto era molto facilitato...
personalmente non sono un frequentatore, decisamente no, ma se dovessi indicare il mio modello ideale di chiesa, come luogo di spiritualità e preghiera, sarebbe una di quelle diroccate e senza tetto che spesso incontriamo sul nostro territorio, soprattutto quelle dominanti, che si affacciano su respiri di mare e pianure.
Ma nelle città stava il fulcro delle attività religiose, e le chiese erano la vetrina con cui gli ordini si presentavano al mondo, di volta in volta sponsorizzate da Papi, Cardinali e potenti famiglie...
Sarà che amo il colore blu, in questo caso "blu oltremare" ricavato dalla polvere di lapislazuli e carissimo, ma questa a Roma è una delle mie preferite
e non è solo per questa "volta celeste" ... è anche per la sensazione, percorrendola metro dopo metro, di esserti perso qualcosa e dover tornare indietro per controllare se è così...
...subito a destra come si entra, c'è la cappella Carafa, affrescata da Filippino Lippi
e cammina cammina, ti capita anche di trovarti davanti ad un Cristo, magari di Michelangelo...
insomma, di pregare non se ne parla, ma come museo, perdipiù gratis, vale bene una visita no?
personalmente non sono un frequentatore, decisamente no, ma se dovessi indicare il mio modello ideale di chiesa, come luogo di spiritualità e preghiera, sarebbe una di quelle diroccate e senza tetto che spesso incontriamo sul nostro territorio, soprattutto quelle dominanti, che si affacciano su respiri di mare e pianure.
Ma nelle città stava il fulcro delle attività religiose, e le chiese erano la vetrina con cui gli ordini si presentavano al mondo, di volta in volta sponsorizzate da Papi, Cardinali e potenti famiglie...
Sarà che amo il colore blu, in questo caso "blu oltremare" ricavato dalla polvere di lapislazuli e carissimo, ma questa a Roma è una delle mie preferite
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| Santa Maria sopra Minerva - Roma |
e non è solo per questa "volta celeste" ... è anche per la sensazione, percorrendola metro dopo metro, di esserti perso qualcosa e dover tornare indietro per controllare se è così...
...subito a destra come si entra, c'è la cappella Carafa, affrescata da Filippino Lippi
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| Cappella Carafa |
e cammina cammina, ti capita anche di trovarti davanti ad un Cristo, magari di Michelangelo...
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| Cristo della Minerva, Michelangelo Buonarroti |
domenica 13 aprile 2014
una domenica in ginocchio...
avrò pregato? Acqua, acqua...
una dom sadomaso mi stava frustando? Noooo!
...ero in ginocchio davanti alle mie piantine...
il fatto è che dopo il culo dell'anno scorso (tutta l'estate a strappare erbacce....)
ho deciso per una doppia pacciamatura: un feltro in juta e l'erba sfalciata...
ne è venuta fuori una cosa così...
mirtillo con il feltro....
mirtillo con felltro ed erba
respirerò un pochino quest'anno?
Non lo so ancora.... sicuramente staranno meglio le piantine :-))
una dom sadomaso mi stava frustando? Noooo!
...ero in ginocchio davanti alle mie piantine...
il fatto è che dopo il culo dell'anno scorso (tutta l'estate a strappare erbacce....)
ho deciso per una doppia pacciamatura: un feltro in juta e l'erba sfalciata...
ne è venuta fuori una cosa così...
mirtillo con il feltro....
mirtillo con felltro ed erba
respirerò un pochino quest'anno?
Non lo so ancora.... sicuramente staranno meglio le piantine :-))
venerdì 4 aprile 2014
sentire l'arte
nella chiesa di San Rufo a Rieti... qualche anno fa...
ero lì per seguire il distacco di una tela per il suo restauro ed esposizione in una mostra...
San Rufo è una piccola chiesa, senza particolare pregio artistico, se non fosse per questa presenza:
Giovanni Antonio Galli, detto lo Spadarino, realizzò il suo "Angelo Custode" intorno al 1620
...e già il solo pensiero di trovarti davanti ad una tela che ha più di 400 anni, in senso materiale, ti fa riflettere su tutta una serie di passaggi storici, di custodie, di cure e di razzie, per cui tendi a dare meno per scontanto il fatto che sia ancora lì, che si offra alla tua visione.
Ma un'opera di questa potenza (lui viene classificato come un caravaggesco) lontana dalla mondanità, dalle frotte di turisti (mi fanno morire i giapponesi che entrano e fotografano tutto alla velocità della luce, quando gli basterebbe fermarsi 15 minuti davanti ad un dipinto come questo, per avere un ricordo che nessun jpg potrà mai far riaffiorare....), nel silenzio ti trascina in un'altra dimensione, quella mentale. Quell'angelo sa che lo stai ammirando e ti trasmette indefinite parole, perchè non c'è bisogno di parole, di classificazioni... e tu capisci tutto, perchè non c'è niente di didascalico, è tutta anima. Una sintonia totale, senti i lobi frontali tesi come corde di violino.
Bene, questo era quello che sentivo quando poi arrivarono i tecnici per il distacco della tela; la trattarono e la impacchettarono con cura, ma io soffrivo, la stavo vivendo come una violenza, pur sapendo che le cure sarebbero continuate con un professionalissimo restauro.
C'era un'atmosfera che svaniva, un'intimità che si rompeva, un'anima che diventava oggetto, trattato, rimodellato, che non sarebbe mai più stato lo stesso.
Quel giorno, quella frustata violenta, segnò definitivamente il mio rapporto con l'arte:
"l'Arte, è solo quella, in qualsiasi forma sia espressa, che ti arriva all'anima senza mediazioni"
questo è quello che penso, quindi "qualsiasi cosa può essere arte se trova la sua cartina al tornasole, il giusto recettore, l'anima aperta che l'accoglie"
Non sono più tornato nella chiesa di San Rufo....
ero lì per seguire il distacco di una tela per il suo restauro ed esposizione in una mostra...
San Rufo è una piccola chiesa, senza particolare pregio artistico, se non fosse per questa presenza:
Giovanni Antonio Galli, detto lo Spadarino, realizzò il suo "Angelo Custode" intorno al 1620
...e già il solo pensiero di trovarti davanti ad una tela che ha più di 400 anni, in senso materiale, ti fa riflettere su tutta una serie di passaggi storici, di custodie, di cure e di razzie, per cui tendi a dare meno per scontanto il fatto che sia ancora lì, che si offra alla tua visione.
Ma un'opera di questa potenza (lui viene classificato come un caravaggesco) lontana dalla mondanità, dalle frotte di turisti (mi fanno morire i giapponesi che entrano e fotografano tutto alla velocità della luce, quando gli basterebbe fermarsi 15 minuti davanti ad un dipinto come questo, per avere un ricordo che nessun jpg potrà mai far riaffiorare....), nel silenzio ti trascina in un'altra dimensione, quella mentale. Quell'angelo sa che lo stai ammirando e ti trasmette indefinite parole, perchè non c'è bisogno di parole, di classificazioni... e tu capisci tutto, perchè non c'è niente di didascalico, è tutta anima. Una sintonia totale, senti i lobi frontali tesi come corde di violino.
Bene, questo era quello che sentivo quando poi arrivarono i tecnici per il distacco della tela; la trattarono e la impacchettarono con cura, ma io soffrivo, la stavo vivendo come una violenza, pur sapendo che le cure sarebbero continuate con un professionalissimo restauro.
C'era un'atmosfera che svaniva, un'intimità che si rompeva, un'anima che diventava oggetto, trattato, rimodellato, che non sarebbe mai più stato lo stesso.
Quel giorno, quella frustata violenta, segnò definitivamente il mio rapporto con l'arte:
"l'Arte, è solo quella, in qualsiasi forma sia espressa, che ti arriva all'anima senza mediazioni"
questo è quello che penso, quindi "qualsiasi cosa può essere arte se trova la sua cartina al tornasole, il giusto recettore, l'anima aperta che l'accoglie"
Non sono più tornato nella chiesa di San Rufo....
giovedì 3 aprile 2014
Guido Reni - San Michele Arcangelo
che bello, non solo Lui con il suo gesto, la tensione del corpo in movimento...
è bello che la mia vita fluttui di bellezza in bellezza...
mi sento un privilegiato
chiesa di Santa Maria Immacolata Concezione a via Veneto - Roma
è bello che la mia vita fluttui di bellezza in bellezza...
mi sento un privilegiato
chiesa di Santa Maria Immacolata Concezione a via Veneto - Roma
mercoledì 2 aprile 2014
moltiplicazione dei pani e dei p... ohps! ..delle fragole
ecco il piccolo cacciatore....
guai a fargli perdere l'istinto... è bello così
qui invece è alle prese con una lucertolina....
un po' statica per i suoi gusti.... ;-))
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martedì 1 aprile 2014
che deve fare un pover'uomo....
....quando, dopo una giornata di lavoro, torna a casa e trova l'erba alta come il grano a giugno, il cielo azzurro, gli alberi in fiore....
e un gattino che chiede le coccole?
e che vuoi fare... tagli l'erba e fai le coccole... felice di esserci...
il racconto continua... (parte terza)
…e così,piantina dopo piantina tutte le buche furono occupate, disposte su 13 file di 50 metri e altre lungo il confine… ormai ero nel vivo e soprattutto le piantine dovevano vivere…
Mancava ancora la palificazione e l’impianto d’irrigazione, ma in una decina di giorni feci anche quello, sempre in corsa con il tempo…
...800 piante...
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il racconto continua... "la natura fa quello che vuole Lei..."
…continuava a piovere, le piantine erano arrivate da una settimana e le buche erano ancora da fare; dovevo trovare una soluzione per tenerle in vita, perché a parte quelle in vaso, molte altre erano a radice nuda o in alveolo. “Devo invasarle senza spendere una fortuna” pensai, così mi misi su internet e trovai un annuncio di un vivaio che dava via per pochi centesimi l’uno centinaia di vasi. In un paio di giorni i vasi arrivarono, mi feci portare una parte della terra preparata per il trapianto in buca e superai questa prima difficoltà, salvando tutte le piante. Passò ancora un po’ di tempo e finalmente, ad aprile inoltrato, fu possibile scavare le buche.
Poi tornò la pioggia… guardavo quel campo tutto buche (50×50) e terra sollevata, impraticabile. Il passo successivo doveva essere quello di far passare un trattore con una fresa per livellare un po’, ma continuava a piovere e ci sarebbero volute almeno due settimane di sole perché questo potesse avvenire, con le previsioni che continuavano ad indicare piogge a giorni alterni.
Ma il tempo era scaduto, dovevo mettere a dimora le piantine… accettare un compromesso e correre il rischio che quella terra sollevata, assolutamente letale per i mirtilli, con la pioggia scivolasse dentro le buche…
Intanto prendevo la prima grande lezione (e per me la prima “gemma di giommi”):
la natura non fa quello che vuoi tu, fa quello che vuole lei… sembra scontato, ma quando la senti sulla pelle diventa qualcosa di molto reale; sei nudo, impotente, piccolo… tu e Lei senza filtri, e capisci il rispetto che ne avevano gli indiani d’America o gli aborigeni… la rispettavano perché la vivevano e si confrontavano con Lei ogni giorno, sperando nella Sua indulgenza, ma anche prendendo solo quello che era strettamente necessario, non senza averla ringraziata…
Quando vivi in città, ed esci dalla scatola-casa per entrare nella scatola-macchina e poi nella scatola-ufficio o nella scatola-centro commerciale, cosa te ne importa di quello che fa la natura? Niente… perchè l’interazione è ridotta al minimo, filtri su filtri che ti allontanano e proteggono dalle conseguenze che tu stesso produci per far funzionare quelle scatole….
Continua….
è cominciata cosi...
Quando un anno fa ho deciso di partire con i piccoli frutti avevo l’idea, ma la pianificazione poggiava solo su un po’ di studio e tanta, tanta forza, fisica e mentale, per la serie “qualunque cosa sia, ce la farò”…
Nonostante il mezzo sangue abruzzese, che ti rende euforico ogni ragionevole dubbio, devo ammettere che è stata davvero dura, con il terreno inzuppato dalla pioggia che la scorsa primavera sembrava non finire mai… e nessuno viene a farti le buche (800), perché il fango è fango, e i mezzi affondano, e le piantine, che nel frattempo ti arrivano inscatolate come sardine e cominciano ad ammuffire… continua…
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ma la zappa da sola non basta....
vuoi mettere una bella nikon D800?
e mi sono gustato il più fotografico dei pittori del ’600

è sorprendente la visione che hai quando attraverso il mirino vedi la luce del flash che illumina il dipinto… nettissima la sensazione di quei chiaro-scuri, il contrasto, e contemporaneamente l’istantanea costruzione dell’insieme… come una frustata all’anima
e mi sono gustato il più fotografico dei pittori del ’600

è sorprendente la visione che hai quando attraverso il mirino vedi la luce del flash che illumina il dipinto… nettissima la sensazione di quei chiaro-scuri, il contrasto, e contemporaneamente l’istantanea costruzione dell’insieme… come una frustata all’anima
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nikon
...e pure i ribes li abbiamo sistemati....
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