nella chiesa di San Rufo a Rieti... qualche anno fa...
ero lì per seguire il distacco di una tela per il suo restauro ed esposizione in una mostra...
San Rufo è una piccola chiesa, senza particolare pregio artistico, se non fosse per questa presenza:
Giovanni Antonio Galli, detto lo Spadarino, realizzò il suo "Angelo Custode" intorno al 1620
...e già il solo pensiero di trovarti davanti ad una tela che ha più di 400 anni, in senso materiale, ti fa riflettere su tutta una serie di passaggi storici, di custodie, di cure e di razzie, per cui tendi a dare meno per scontanto il fatto che sia ancora lì, che si offra alla tua visione.
Ma un'opera di questa potenza (lui viene classificato come un caravaggesco) lontana dalla mondanità, dalle frotte di turisti (mi fanno morire i giapponesi che entrano e fotografano tutto alla velocità della luce, quando gli basterebbe fermarsi 15 minuti davanti ad un dipinto come questo, per avere un ricordo che nessun jpg potrà mai far riaffiorare....), nel silenzio ti trascina in un'altra dimensione, quella mentale. Quell'angelo sa che lo stai ammirando e ti trasmette indefinite parole, perchè non c'è bisogno di parole, di classificazioni... e tu capisci tutto, perchè non c'è niente di didascalico, è tutta anima. Una sintonia totale, senti i lobi frontali tesi come corde di violino.
Bene, questo era quello che sentivo quando poi arrivarono i tecnici per il distacco della tela; la trattarono e la impacchettarono con cura, ma io soffrivo, la stavo vivendo come una violenza, pur sapendo che le cure sarebbero continuate con un professionalissimo restauro.
C'era un'atmosfera che svaniva, un'intimità che si rompeva, un'anima che diventava oggetto, trattato, rimodellato, che non sarebbe mai più stato lo stesso.
Quel giorno, quella frustata violenta, segnò definitivamente il mio rapporto con l'arte:
"l'Arte, è solo quella, in qualsiasi forma sia espressa, che ti arriva all'anima senza mediazioni"
questo è quello che penso, quindi "qualsiasi cosa può essere arte se trova la sua cartina al tornasole, il giusto recettore, l'anima aperta che l'accoglie"
Non sono più tornato nella chiesa di San Rufo....


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