martedì 1 aprile 2014

il racconto continua... "la natura fa quello che vuole Lei..."

 
…continuava a piovere, le piantine erano arrivate da una settimana e le buche erano ancora da fare; dovevo trovare una soluzione per tenerle in vita, perché a parte quelle in vaso, molte altre erano a radice nuda o in alveolo. “Devo invasarle senza spendere una fortuna” pensai, così mi misi su internet e trovai un annuncio di un vivaio che dava via per pochi centesimi l’uno centinaia di vasi. In un paio di giorni i vasi arrivarono, mi feci portare una parte della terra preparata per il trapianto in buca e superai questa prima difficoltà, salvando tutte le piante. Passò ancora un po’ di tempo e finalmente, ad aprile inoltrato, fu possibile scavare le buche.
 
Poi tornò la pioggia… guardavo quel campo tutto buche (50×50) e terra sollevata, impraticabile. Il passo successivo doveva essere quello di far passare un trattore con una fresa per livellare un po’, ma continuava a piovere e ci sarebbero volute almeno due settimane di sole perché questo potesse avvenire, con le previsioni che continuavano ad indicare piogge a giorni alterni.
 
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Ma il tempo era scaduto, dovevo mettere a dimora le piantine… accettare un compromesso e correre il rischio che quella terra sollevata, assolutamente letale per i mirtilli, con la pioggia scivolasse dentro le buche…
 
Intanto prendevo la prima grande lezione (e per me la prima “gemma di giommi”):
la natura non fa quello che vuoi tu, fa quello che vuole lei… sembra scontato, ma quando la senti sulla pelle diventa qualcosa di molto reale; sei nudo, impotente, piccolo… tu e Lei senza filtri, e capisci il rispetto che ne avevano gli indiani d’America o gli aborigeni… la rispettavano perché la vivevano e si confrontavano con Lei ogni giorno, sperando nella Sua indulgenza, ma anche prendendo solo quello che era strettamente necessario, non senza averla ringraziata…
 
Quando vivi in città, ed esci dalla scatola-casa per entrare nella scatola-macchina e poi nella scatola-ufficio o nella scatola-centro commerciale, cosa te ne importa di quello che fa la natura? Niente… perchè l’interazione è ridotta al minimo, filtri su filtri che ti allontanano e proteggono dalle conseguenze che tu stesso produci per far funzionare quelle scatole….
 
Continua….

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